La mente è dunque una sequenza di azioni, di comportamenti comprensibili solo a partire dalle regole che la fanno accadere.
Lacan non fa riferimento a Ryle, tuttavia anche lui critica la concezione dualistica corpo-mente.
L’homunculus, l’omino burattinaio che l’uomo dovrebbe avere dentro necessiterebbe a sua volta, di un altro omino e così all’infinito.
Joseph LeDoux, in The Synaptic Self critica il dualismo cartesiano avallando l’ipotesi di un Sé o mente, organizzato sostanzialmente a partire dalle interconnessioni sinaptiche. La mente sarebbe un effetto dell’attività cerebrale e ciò aprirebbe all’ipotesi di una visione materialistica del rapporto mente-corpo. La promessa insita in questa ipotesi è che prima o poi si scoprirà come il cervello sarà in grado di produrre la mente, cioè prima o poi sarà chiaro come il Sé sinaptico si forma a partire da meccanismi biologici e dalle connessioni sinaptiche. Nelle neuroscienze il Self, il Sé sembra aver preso il posto dell’homunculus.