In genere nei raggruppamenti di bevitori gli anziani non sono molto rappresentati; questo in parte dipende dalla minore visibilità delle sintomatologie da abuso, ma è anche importante il fatto che difficilmente un anziano bevitore problematico si rivolge ai Centri di trattamento Almeno un terzo degli anziani con bere problematico presentano i primi sintomi dopo i 60 anni. Con l’invecchiamento della popolazione appare importante incentivare i procedimenti diagnostici. Comunque le ricadute sono all’ordine del giorno e conseguono a situazioni ansiogene, a conflitti interpersonali, a depressione, a solitudine e ad isolamento sociale. Ed è il monitoraggio di queste condizioni e la ripresa di strategie che nel passato dell’anziano si sono rivelate efficaci per la prevenzione delle ricadute che possono costituire fattori di stabilità. Dal punto di vista terapeutico le terapie cognitive comportamentali le terapie familiari e di gruppo hanno successo negli anziani nella misura in cui enfatizzano il supporto sociale. La farmacoterapia trova difficoltà applicative in quanto l’armadietto farmaceutico dell’anziano è già stracolmo per inserire nuovi farmaci e controllarne la compliance[i].
Dall’ultimo censimento del 1991 risulta che nel nostro Paese l’età media per l’uomo è di 74 anni mentre nel 1881 era di 35 anni, in prospettiva si prevede che il 70/80% della popolazione possa raggiungere gli 80-90 anni e di conseguenza saranno in aumento i problemi alcol-correlati rilevati nella popolazione geriatrica[ii].
Ricerche epidemiologiche americane hanno rilevato non solo che l’alcolismo negli anziani può sussistere da molto tempo ma che può verificarsi anche in tarda età con evidenti complicazioni sociali. Gli alcolisti anziani sono stati così suddivisi:
• alcolisti che hanno sviluppato l’alcoldipendenza in gioventù o in età matura fino al raggiungimento della senilità definiti “early onset”[iii];
• alcolisti che lo sono diventati in tarda età con il sopraggiungere di una serie di eventi che hanno modificato la conduzione della vita personale definiti “late onset”[iv].
Il primo gruppo presenta problemi organici e psichici simili a quelli degli alcolisti più giovani con in più il rischio di una diminuita autosufficienza per problemi di salute dovuti all’età, il secondo gruppo è caratterizzato dalla presenza di eventi stressogeni verificatisi in tarda età quali lutti, pensionamenti, istituzionalizzazioni, solitudine.
[i] Barrick Ch., Conors G.: Relapse prevention and maintaining abstinence in older adults with alcohol-use disorders drugs ageing, 19: 583-94, 2002
[ii] LANDI F. – PATUSSI V.: Alcol e anziani, in Il seme e l’albero, Anno II, n°3, agosto 1994.
[iii] BRODY J.A.: Aging and alcohole abuse, J. Am. Geriatr. Soc., 1982.
[iv] WILLIAMS E.P.: Older alcoholics in treatment, Prepared for the New Jersey Division of Alcoholism and the Connecticut Alcohol and Drug Commission, Rutgers University Center of Alcohol Studies, Piscataway, NJ, 1985.