È sempre la parte sottointesa di ogni argomentazione teorica di orientamento lacaniano: chi è il soggetto?
È la lettera. La scrittura. È il contributo teorico di Lacan veramente inedito e non sempre completamente recepito. La domanda chi sono? La situiamo sul registro simbolico. A=A. Io = Io. Io sono io? Ma Io sono veramente Io? Ma il primo A è veramente uguale al secondo? Frege, in Senso e significato (1982) si chiede cosa identifichi veramente un oggetto. Il versante del senso (sinn) esprime il modo in cui quell’oggetto ci viene dato attraverso le sue qualità . Il significato (bedeutung) è ciò che denota l’oggetto. Con “la stella della sera”, indichiamo quel certo astro visto di sera, sinn. Ciò a cui si riferisce, il significato, è l’oggetto, il pianeta Venere. Con “la stella del mattino”, designano lo stesso significato, abbiamo lo stesso oggetto (Venere) ma con un senso diverso. Ciò che decide il valore di verità di una proposizione è la bedeutung, il significato. L’astro più lontano della terra, ha un sinn ma non una bedeutung. Per dire che una proposizione è vera o falsa dipende dal suo significato. La bedeutung è ciò che riguarda la verità. La tesi è che il valore di verità costituisce il significato.
Quando diciamo che A=A, il secondo A è sdoppiato in un senso e in un significato. A=A –> Cogito Ergo sum. È un soggetto diviso. Cogito=Sum. Io=Io. Io mento. L’unica verità è che io sto enunciando “io mento”. Tutte le volte che enunciato e enunciazione non si distinguono abbiamo un paradosso (Russel). Il catalogo di tutti i cataloghi che non contiene se stesso, esiste? Il soggetto di quell’enunciazione è questo catalogo. Il soggetto si colloca nel punto vuoto di disgiunzione di enunciato ed enunciazione. Nel momento in cui si opera questa disgiunzione.