Annotazioni cliniche…

…dal Primo Congresso Europeo di Psicoanalisi: PIPOL 5 Esiste la Salute mentale? Bruxelles. 03.07.11. Ciò che mi ha colpito del intervento di Miller a Bruxelles

L’altro non esiste, proprio come non esiste la salute mentale. Esiste l’uno da solo. Questa è la posizione analitica.  L’uno da solo, istruito di ciò che lo disturba, chiarito in merito al senso dei suoi sintomi. Alla fine dell’esperienza analitica, non mi lascio più ingannare dall’inconscio e dai suoi artifici. L’inconscio continua ad esistere sotto una formula che non ha più senso.  Questa è l’unica salute mentale che sono capace di acquisire. Questa presuppone di arrivare in un campo in cui il mentale è svanito per lasciare a nudo il reale. Per raggiungere questo campo ultimo bisogna aver superato il mentale dell’immaginario. Il mentale dell’immaginario è sempre condizionato dalla percezione del sintomo. È ciò che Lacan illustra nello stadio dello specchio. C’è una tensione speculare in cui continuamente si scambiano la posizione lo schiavo e il padrone. Per raggiungere il campo che dico, questo campo ultimo, bisogna valicare il mentale del simbolico, ovvero la rifrazione del significante nel simbolico, significante sfuggente, metonimico, senza dubbio suscettibile di dare adito a metafore. Questo significante potrebbe essere il pensiero, che ha la sua routine, pensieri che scacciamo e che tornano, è l’inconscio quando lo decifriamo e decifrandolo si arriva ad un senso che però è sempre mentale, sono sempre idee che uno si fa. Ecco perché Lacan ha unito nello stesso campo la verità e la menzogna.

La libido ha un senso che è inconscio. Questo senso della libido è il desiderio. Il desiderio è articolato al simbolico. Agita l’anima speculare, anima il sintomo. Infine nell’analisi si conosce una deflazione, il desiderio si sgonfia, si ammoscia come questo simbolo che chiamiamo il fallo. Il desiderio come rapporto sessuale è una verità menzognera. Una volta attraversato il suo schermo fantasmatico c’è quello che non mente. Ciò che non mente è il godimento. Il desiderio è il sembiante della libido, la sua menzogna mentale. Il godimento è ciò che della libido è reale. È ciò che resta dell’incontro tra significante e corpo, incontro che stacca una parte di carne e di ciò, ne risente tutto l’universo mentale. La carne che palpita sotto le sembianze carnevalesche. Questo incontro lascia sul corpo una scia indelebile. È quello che noi chiamiamo l’evento del corpo. È un evento che non riporta mai più al godimento a zero. Per abituarci a questo godimento abbiamo bisogno di tempo. Ecco perché noi diciamo che questo è l’inconscio reale, ciò che non può essere decifrato. Questo corpo non parla, gode in silenzio. Nel silenzio che Freud identificava con le pulsioni. È con questo corpo che noi parliamo. L’uomo parla con il proprio corpo. Lacan lo dice. Parla seguendo la propria natura, che serve a parlare, è quello che in modo rigoroso va di pari passo con la salute mentale che non esiste. Il corpo che gode della carne esclude del mentale condizionandolo, mettendolo da parte.  È senza perché. Questo parlare con il proprio corpo, ogni sintomo, ogni evento…parlarsi con il proprio corpo è all’orizzonte di qualsiasi interpretazione del desiderio. Il godimento a livello dell’inconscio non potrebbe essere presentato nell’equazione. Freud l’ha capito prima che fosse riconosciuto da Lacan. Per l’analisi non c’è una fine assoluta. Si conclude quando l’uomo è soddisfatto.