Non più chi sono, ma come “godo” nella mia singolarità. Dal chi sono al “così è”. I significanti residuali hanno valore di godimento. Si mostra qualcosa di tutt’altra natura. I significanti si separano dal senso e si mostrano nella loro materialità. Così, più che avere una mediazione tra significanti e godimenti, vi è una Nuova articolazione tra i due registri. Se ogni identificazione nascondeva un godimento, adesso abbiamo un “godimento” residuale fissato al corpo. I resti sintomatici non negativizzabili ci saranno sempre. Questo ce lo dice Freud.
Alla fine dell’attraversamento dei miraggi identificatori resta qualcosa che ha perduto la propria valenza di dolore: si arriva al “così è”. In Analisi terminabile e interminabile, a causa della roccia della castrazione, resta dell’inguaribile.
Di fronte a ciò ci consoliamo per il fatto di aver consentito all’analizzante di poter rivedere le proprie identificazioni. Solo così ha potuto decidere se pacificarsi o meno con questo residuo non analizzabile.
Anche quello che non diventa sapere porta il marchio del sapere che operava nell’inconscio, all’insaputa del soggetto