Essere nel presente. In un presente che ricomincia senza posa. Ecco la legge fondamentale della materia, essa non si ricorda del passato. La materia si ripete, senza mai fermarsi o fissarsi in qualche punto. Il suo passato si dà nel presente. Ciascuno dei suoi momenti è identico a quello precedente. Se riuscissimo a vederla per come è vedremmo un «allucinazione vera»[i].
Il reale, ovviamente nel senso lacaniano, non è un aggettivo, nel senso di “facente parte della realtà”. La realtà comporta una sua rappresentazione essa è immaginaria, la realtà immaginaria dell’Io.
Il reale irrompe nella realtà. La frantuma, in modo irreversibile.
Esso è al di là della realtà percepita.
Il reale è sempre imprevisto, traumatico, insensato,
fuori dalla temporalità.
[i] Bergson H., op. cit., p. 200.