Nell’Esercito e nella Chiesa cristiana, le due “masse artificiali” per eccellenza, la distinzione tra identificazione dell’Io con l’oggetto e la sostituzione dell’ideale dell’Io mediante un oggetto, è particolarmente significativa secondo Freud. Il soldato, infatti, avrà come ideale i propri superiori e allo stesso tempo s’identificherà con i commilitoni. “Le cose stanno in termini diversi nella chiesa cattolica. Ogni cristiano ama il Cristo quale proprio ideale e si sente legato agli altri cristiani per identificazione. Ma la chiesa esige da lui di più. Deve anche identificarsi con il Cristo e amare gli altri cristiani come li ha amati il Cristo. Su entrambi i punti la chiesa esige l’integrazione dell’impostazione libidica data dalla formazione collettiva. L’identificazione deve aggiungersi là [Cristo] dove ha avuto luogo la scelta oggettuale, e l’amore oggettuale là dove esiste identificazione”[1]. La Chiesa, inoltre, chiede il riassorbimento libidico imposto dalla formazione collettiva. Il miglior esempio di pulsioni sessuali inibite nella meta è quello connesso all’evoluzione libidica del bambino. Il complesso edipico costituisce la prima strutturazione delle spinte pulsionali del bambino. “Nella storia evolutiva della famiglia si sono avute relazioni collettive di amore sessuale (il matrimonio di gruppo), ma quanto più importante per l’Io diventava l’amore sessuale, quanto più l’amore sessuale produceva innamoramento”[2] tanto più esso richiedeva che il rapporto fosse limitato a due persone. L’innamoramento è caratterizzato dalla presenza contemporanea di impulsi sessuali diretti e impulsi inibiti nella meta, laddove l’oggetto catalizza su di sé una parte della libido narcisistica dell’Io. L’ipnosi, come per l’innamoramento, è limitato a due persone, ma si fonda interamente su impulsi sessuali inibiti nella meta, mettendo l’oggetto al posto dell’ideale dell’Io. La massa amplifica tale processo, aggiungendovi l’identificazione con altri individui.
[1] S. Freud., Psicologia delle masse op. cit., 132-133
[2] S. Freud., Psicologia delle masse, op. cit., 138