Schema Therapy [1]

Schema Therapy

La Schema Therapy nasce per il trattamento dei pazienti con Disturbi di Personalità o comunque particolarmente gravi. Cerca di sopperire ad alcune mancanze presenti nel modello di Beck avvalendosi anche di altre teorie: quella comportamentista, quella dell’attaccamento, la teoria della Gestalt e quella psicodinamica[1].

L’idea di base della Schema Therapy è che il soggetto ha, durante la sua vita, dei bisogni emotivi fondamentali dai quali dipende il benessere psicologico. I bisogni emotivi primari sono:

Stabilità, bisogno che è soddisfatto se si sente di poter contare su figure di riferimento presenti in modo stabile.

Rispetto, bisogno che viene soddisfatto se gli altri e soprattutto le perone significative, hanno rispetto di noi nel corpo e nella mente, ossia quando l’altro non abusa fisicamente, verbalmente e sessualmente.

Accudimento amorevole, è un bisogno che viene soddisfatto quando l’altro significativo deve prendersi cura della persona con accuratezza e il piacere di farlo.

Empatia, bisogno soddisfatto quando ci si sente compresi dall’altro: l’altro ascolta attentamente riuscendo a cogliere pensieri e sentimenti

Protezione, bisogno che per essere soddisfatto richiede che la persona si senta protetto: in qualsiasi momento può voltarsi e vedere che l’altro c’è, pronto a sostenerlo. E’ la condizione per un bambino di poter avere una base sicura, condizione necessaria per poter conquistare l’autonomia. Senza la base sicura qualsiasi conquista sarà fragile.

Accettazione, riguarda il bisogno di sentirsi amati indipendentemente da quello che si dice e si fa: l’altro può non essere d’accordo con la mia scelta ma continuo a sentirmi accolto e amata nella mia unicità.

Integrazione, riguarda il bisogno di sentirsi come gli altri e desiderati dagli altri: sentirsi integrati nel contesto di vita in cui si vive, sentirsi appartenenti e a proprio agio in mezzo agli altri. 

Autonomia, bisogno soddisfatto avendo la possibilità di sentirci autosufficienti, quando cioè siamo stimolato a provare e, se falliamo, a riprovarci ancora. L’altro ci sostiene, è vicino a noi ma non si sostituisce a noi.

– Sicurezza, concerne il bisogno di percepire un ambiente sicuro intorno a sé dal punto di vista sociale e sul piano della salute. Soddisfatto questo bisogno, si avrà fiducia nelle proprie capacità e il mondo può sarà affascinante e tutto da esplorare.

– Senso di identità, è un bisogno soddisfatto 1uando si è in grado di percepirsi con una propria identità rispetto alle figure significative di riferimento, cioè quando ci si sente in diitto di fare le proprie scelte, vivere la propria vita,, di avere spazi propri.

– Senso di competenza, riguarda il bisogno di riscontro, di riconoscimento positivo negli altri e in particolare negli altri significativi in merito alle proprie prestazioni (lavorative, scolastiche, sociali…). Questo bisogno è soddisfatto quando viene apprezzato l’iniziativa, il coraggio e l’impegno di provare indipendentemente dal risultato ottenuto.

– Libertà di esprimere i propri bisogni e le emozioni, è un bisogno che viene soddisfatto quando ci si sente in grado di esprimere con libertà e senza paura delle conseguenze negative (es. essere abbandonati), la propria opinione, le proprie emozioni e i propri bisogni.

– Spontaneità e gioco, questo bisogno può essere soddisfatto quando la persona vive in un ambiente in cui il gioco e lo svago in sé, per puro e semplice diletto e senza obiettivi di risultato, sono valorizzati.

– Limiti realistici e autocontrollo, è un bisogno che viene soddisfatto quando l’altro significativo è in grado di fornire regole, modelli, argini che insegnino alla persona la capacità di tollerare la frustrazione e il controllo degli impulsi.

Attraverso lo schema sarebbe possibile farsi una rappresentazione astratta dei tratti essenziali di noi stessi, degli altri e dei fatti del mondo. Secondo la Schema Therapy, questa rappresentazione si sviluppa nell’infanzia e viene elaborata per il resto della vita. Attraverso lo schema diamo rapidamente significato alle cose, le percepiamo, le ricordiamo e facciamo previsioni sul futuro. Attraverso lo schema noi filtriamo la realtà esterna dandole un certo significato, organizzandola e dandole forma.

Lo Schema consente che la percezione, l’interpretazione e la memorizzazione siano rapide e allo stesso tempo consente che le rappresentazioni della realtà siano coerenti tra loro.

Quando gli schemi ingenerano sofferenza allora diventano Schemi Maladattivi Precoci. Questi ultimi sono l’effetto della frustrazione dei bisogni emotivi primari.

I bisogni emotivi primari possono essere disattesi in quattro modi specifici:

“troppo poco di una cosa buona”: quando al bambino è mancato l’accudimento amorevole, la stabilità della famiglia, il rispetto, la protezione, l’empatia e l’accettazione.

“troppo di una cosa buona”: si riscontra quando alcuni bisogni sono soddisfatti eccessivamente mentre altri sono frustrati. Per esempio, quando la famiglia è iperprotettiva e questo può bloccare la percezione di autonomia e può far nascere l’idea di un mondo poco sicuro oppure, per esempio, un contesto di vita dove si dà troppo spazio al gioco o rimarca troppo le prestazioni del bambino può impedire la la nascita di limiti realistici  e dell’autocontrollo

“traumatizzazione”: in questo caso parliamo di eventi in grado di segnare profondamente lo sviluppo psicologico del bambino in modo duraturo. Per esempio, un abuso frustra significativamente il bisogno di protezione e rispetto; – “identificazioni con altri significativi”: gli altri diventano un modello a cui aderire nel loro modo di pensare e sentire. Un genitori perfezionista e severo pur senza imporre niente al figlio può essere preso come riferimento per il bambino che in questo caso frustrerebbe il bisogno di gioco del bambino.


[1] J. E. Young, J. S. Klosko e M. E. Weishaar, Schema therapy. La terapia cognitivo comportamentale integrata per i disturbi della personalità, a cura di A. Carrozza, N. Marsigli e G. Melli, Firenze, Eclipsi, 2007.