I soggetti affetti da disturbo della pica si caratterizza ingeriscono frequentemente sostanze non commestibili per un periodo di almeno un mese. Le sostanze ingerite variano in base all’età del paziente e possono essere: stoffa, sapone, carta, capelli, terra, lana, gesso, vernice, talco in polvere, metallo, gomma, carbone, ciottoli, cenere, crete, amido o ghiaccio. In genere non è presente nessuna avversione per il cibo commestibile. L’ingestione di sostanze non alimentari può manifestarsi in associazione ad altri disturbi come disabilità intellettiva, autismo, schizofrenia.
Se la pica si manifesta esclusivamente nel contesto di un altro disturbo mentale si dovrebbe porre una diagnosi separata di pica solo se l’ingestione di sostanze non commestibili sia sufficientemente grave.
Il disturbo sembra essere più grave nei soggetti con disabilità intellettiva grave. L’esordio della patologia può verificarsi in età infantile, in adolescenza o età adulta anche se generalmente si ha in età infantile.
L’ingestione di sostanze non commestibili può manifestarsi anche durante la gravidanza (es. con ghiaccio o gesso).
Fonte: American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.