È un disturbo classificato come disturbo depressivo. Si caratterizza per gravi e ricorrenti scoppi di ira espressi verbalmente o con aggressioni fisiche a persone o oggetti, sproporzionati nell’intensità o nella durata alla situazione o alla provocazione.
Gli agiti aggressivi sono insoliti rispetto allo stadio di sviluppo del soggetto e si verificano in media tre o più volte a settimana. L’umore tra uno scoppio e l’altro è costantemente irritabile o arrabbiato per la maggior parte della giornata e per quasi tutti i giorni e questi aspetti sono presenti per almeno dodici mesi e, durante questo periodo, i sintomi non sono assenti per più di tre mesi.
Tali caratteristiche sono riscontrabili in almeno due di tre contesti: casa, scuola e con i coetanei e sono gravi almeno in uno di questi. A questo si aggiunge che la diagnosi non può essere posta per la prima volta prima dei sei anni o dopo i diciotto e che dall’anamnesi o dall’osservazione, l’età di esordio è prima dei dieci anni.
Il tratto evidente è una cronica, grave e costante irritabilità. Bisogna fare attenzione perché i sintomi possono essere confusi con quelli del disturbo bipolare che nei bambini si manifesta con episodi distinti di alterazione dell’umore che possono essere diversi dalla manifestazione tipica del bambino.
Negli episodi maniacali dei disturbi bipolari l’umore non è quello tipico, solito del bambino; invece nel disturbo esplosivo l’irritabilità è un tratto caratteristico, ricorrente. Inoltre, l’irritabilità grave è tipica del disturbo esplosivo mentre non lo è per i disturbi bipolari. La presenza di un umore elevato o espanso e di grandiosità sono caratteristici della mania e dunque dei disturbi bipolari piuttosto che dei disturbi da disregolazione dell’umore dirompente.
Fonte: American Psychiatric Association (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (Fifth ed.). Arlington, VA: American Psychiatric Publishing.