Il disturbo da panico si caratterizza per frequenti e improvvisi attacchi di panico con picco in pochi minuti e con più di uno dei seguenti sintomi: palpitazioni cardiopalma o tachicardia, sudorazione, tremori fini o grandi scosse, dispnea o sensazione di soffocamento, sensazione di asfissia, dolore o fastidio al petto, nausea o disturbi addominali, sensazione di vertigine o di instabilità o di testa leggera o di svenimento, brividi o vampate di calore, parestesie (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazioni (essere distaccati da se stessi), paura di perdere il controllo o di impazzire, paura di morire.
L’attacco di panico deve essere ricorrente e inaspettato. In quest’ultimo caso manca un chiaro elemento scatenante, sembra cioè verificarsi all’improvviso in momento di relax o svegliandosi dal sonno.
Gli attacchi di panico attesi sono invece quelli in cui è chiaro il fattore scatenante. L’attenta analisi degli eventi che hanno preceduto l’attacco può aiutare a capire se era inatteso o no.
Negli Stati Uniti e in Europa la metà degli individui con questi sintomi hanno sia attacchi di panico attesi che inaspettati.
Ci possono essere attacchi moderatamente frequenti (una volta a settimana) che si presentano regolarmente per mesi o in forma di brevi serie o più frequenti (quotidianamente), intervallati da settimane o mesi senza o con episodi meno frequenti (es. ogni due mesi).
In termini di gravità i soggetti affetti da attacchi di panico possono avere sia episodi completi (con quattro o più sintomi) sia paucisintomatici (con meno di quattro sintomi) e il numero e il tipo di sintomi differiscono frequentemente. Per la diagnosi di disturbo di panico è necessario più di un attacco di panico inaspettato.
La paura relativa alla manifestazione della crisi o alle conseguenze di questa concernono soprattutto le preoccupazioni fisiche in merito a una presunta malattia non diagnosticata e pericolosa per la vita (es. cardiopatia, epilessia…), preoccupazioni sociali, l’imbarazzo o la paura di essere valutati negativamente dagli altri per i sintomi e la paura di impazzire o perdere controllo.
Quest’ultimo aspetto modifica il comportamento promuovendo atteggiamenti evitanti. Può in alcuni casi portare ad una vera e propria riorganizzazione della vita con limitazioni delle attività quotidiane, evitamento di situazioni elicitanti.
Tra le tipologie di attacchi di panico inaspettati c’è quello notturno che si caratterizza per un risvegli nel sonno in uno stato di fortissima agitazione.
Spesso i soggetti affetti da questo disturbo soffrono di ansia e preoccupazioni relative alla salute sia fisica sia mentale. Spesso immaginano esiti catastrofici da un sintomo fisico o da un effetto collaterale di un farmaco di lieve entità o si preoccupano in modo eccessivo in merito alla possibilità di poter portare a termine le attività quotidiane o di affrontare eventi stressanti quotidiani durante i quali si sentirebbero sguarniti rispetto a possibili crisi di panico.
L’attacco di panico non è un disturbo mentale. Gli attacchi di panico possono verificarsi nel contesto di qualsiasi disturbo d’ansia così come all’interno di altri disturbi mentali (es. depressioni, disturbo da stress post-traumatico, da uso di sostanze) e nell’ambito di alcune condizioni modiche (es. cardiaci, respiratorie, vestibolari, gastrointestinali). All’interno del disturbo di panico la presenze di attacchi di panico è contenuta all’interno di certi sintomi e l’attacco di panico non è uno specificatore.