Dopo l’introduzione del concetto di narcisismo Freud si convinse che le pulsioni non fossero tutte della medesima specie. Oltre alla pulsione che spinge a “conservare la sostanza vivente e a legarla in unità sempre più vaste”, ipotizza l’esistenza di un’altra pulsione a essa opposta, una pulsione che mira a dissolvere queste unità.
Parte di questa pulsione, secondo Freud si
dirige verso il mondo esterno diventando visibile come pulsione d’aggressione e
distruzione. Sadismo e masochismo esprimono quella fusione tra brama amorosa e
pulsione distruttiva.
Anche dove la pulsione di morte si manifesta senza
nessuna mira sessuale, al suo soddisfacimento si riallaccia un godimento
narcisistico. La pulsione aggressiva è l’espressione massima della pulsione di
morte. L’evoluzione della specie umana verso comportamenti sempre più
civilizzati si configura fondamentalmente come lotta tra Eros e Morte, tra
pulsione di vita e pulsione di distruzione.[1]
[1] S. Freud, Il disagio della civiltà (1929), op. cit., vol. 10, 604-09.