L’inarrestabile impulso che spinge l’uomo verso un perfezionamento sempre più elevato, può essere concepito, secondo Freud, come conseguenza di quella rimozione pulsionale su cui si fonda l’intera civiltà umana. La pulsione rimossa non rinuncia mai a cercare il suo pieno soddisfacimento. La differenza tra il piacere del soddisfacimento desiderato e quello effettivamente ottenuto determina nell’uomo l’impulso che lo spinge di fatto in avanti.
Freud fa una netta differenza tra le pulsioni dell’Io, che spingono verso la morte, e le pulsioni sessuali, che spingono verso la continuazione della vita. Le pulsioni dell’Io si originano dal farsi vivente della materia inanimata, esse cercano di ripristinare quella condizione priva di vita. Le pulsioni sessuali invece hanno lo scopo di fondere insieme due cellule germinali. Se la fusione non si realizza la cellula muore. Regolarmente la libido viene ritirata dall’oggetto e diretta sull’Io. Ciò conferma l’ipotesi, secondo Freud, che l’Io è il vero e originario serbatoio della libido, che solo a partire dall’Io la libido viene poi riversata sull’oggetto. Ora, alla pulsione sessuale non è possibile attribuire il meccanismo della “coazione a ripetere”, quindi, lo sforzo che si esprime nel principio di piacere, inteso a ridurre, a mantenere costante, a eliminare la tensione interna provocata dagli stimoli, è uno dei principali motivi che porta Freud a credere nell’esistenza delle pulsioni di morte. Anche in questo senso forse Freud afferma che: “sembrerebbe proprio che il principio di piacere si ponga al servizio delle pulsioni di morte”. Una delle prime e più importanti funzioni dell’apparato psichico è quella di “legare” i moti pulsionali, di sostituire il processo primario che li governa con il processo secondario, di trasformare la loro energia di investimento liberamente fluttuante in un investimento prevalentemente quiescente. Il principio di piacere è una tendenza che agisce al servizio di quella funzione che ha compito di liberare interamente dall’eccitamento l’apparato psichico o di mantenere costante o quanto più basso possibile la quantità di eccitamenti in esso presente.