Reazione originaria all’impotenza vissuta nel trauma (17/23)

Abbiamo dunque una fissazione dell’eccitazione a delle rappresentazioni. Cioè quando viene rimossa la ‘rappresentanza’ psichica (ideativa) di una pulsione si produce una fissazione cioè la rappresentanza resta immutata e la pulsione rimane legata ad essa.

Parliamo di iscrizioni originarie impresse permanentemente nell’inconscio, rappresentazioni cristallizzate (rimosse in origine), che fungono da attrattori di altre rappresentazioni (rimosse in una seconda fase) alle quali si fissa la pulsione.

Il rimosso per poter accedere alla coscienza deve assumere una certa forma, è ciò che ritroviamo nel sintomo, nell’atto mancato o nel sogno, in tutto ciò che proviene dall’inconscio.

Nel ritornare, il rimosso subisce una deformazione, un mascheramento.

La traccia rimossa che ritorna viene deformata in rappresentazioni di compromesso, per esempio, ossessioni, conflitti tra «due forze che si sono disgiunte [per incontrarsi] di nuovo nel sintomo»[i].

Il sintomo è una soluzione, una risposta al “sentore”, agli «indizi di un ritorno del rimosso»[ii].

Il sintomo coagula un appagamento che sostituisce il desiderio inconscio a partire da determinate coordinate associative.

La deformazione è una cristallizzazione psichica della rappresentanza rimossa.

Il rimosso (dalla rimozione originaria) tende costantemente a irrompere nella coscienza sotto le vestige di deformazioni, di derivati che subiscono un secondo processo di rimozione (post-rimozione).

Tali derivati inconsci esercitano una pressione preponderante verso la coscienza.

C’è qualcosa che è in grado di paralizzare la vita psichica, qualcosa che spaventa al punto tale da generare un agglomerato psichico separato, scisso.

Il trauma è rimosso perché il soggetto è colto impreparato. L’angoscia esplode come reazione ad una situazione di impotenza ed essa emerge come segnale di allarme di fronte ad un presunto pericolo.[iii]

C’è un continuo spostamento da una rappresentazione ad altre meno investite, tuttavia connesse a quelle più investite, attraverso percorsi associativi a volte imprevedibili.

Spostamenti che implicano una certa “energia di investimento” che si slega dalle rappresentazioni ed inizia a scorrere lungo certe catene associative.

Attraverso i sentieri delle vie associative, l’energia psichica si può spostare liberamente, in modo anche slegato. Parliamo di energia che si sposta da una rappresentazione all’altra.


[i] Freud. S., Introduzione alla psicoanalisi (Formazione dei sintomi), OSF Vol. 8, p. 515.

[ii] Freud S., Metapsicologia (Rimozione), OSF Vol. 8, p. 44.

[iii] Freud S., «L’angoscia è la reazione originaria all’impotenza vissuta nel trauma, reazione la quale, in seguito, è riprodotta nella situazione di pericolo come segnale d’allarme». Freud S., Inibizione, sintomo e angoscia, OSF, vol. 10, p. 312.