La clinica continuista, non si basa sui sintomi chiari come allucinazioni e deliri. La clinica della psicosi è una clinica dis-continuista, dove lo scatenamento è legato alla forclusione del Nome del Padre. Si tratta di mettere insieme differenti fenomeni. La clinica continuista è a livello dei fenomeni, quella dis-cotinuista a livello delle strutture.
C’è un discontinuismo tra le psicosi e le altre strutture, ma molti casi, diagnosticati come nevrosi, sono in realtà delle psicosi bianche, non scompensate.
Questa clinica del sintomo non contraddice la barriera strutturale nevrosi/psicosi, al contrario consente di collocare a lato delle psicosi elementi che invece confluivano in tutta una serie di altre diagnosi. C’è un annodamento sintomatico che regge abbastanza bene, che si regge senza il Nome del Padre, in questi casi. Questi soggetti chiedono un trattamento spesso a partire da una lamentela. Il discorso per molto tempo può passare per un discorso nevrotico. È utile fare attenzione ai minimi dettagli clinici che possano orientare verso la psicosi. È una clinica discontinua tra nevrosi e psicosi ma continuista tra le psicosi.
Lacan stacca il sintomo dalle formazioni dell’inconscio mettendo in evidenza soprattutto la funzione di soluzione, la funzione del sinthomo come punto di arresto, che è considerato come qualcosa di costruttivo, qualcosa che permette di localizzare il godimento fallico. Il Nome del Padre è una forma standard. Di fianco al nome del padre esistono tanti nomi del padre.