Introduzione alla psicoanalisi (1932) (nuova serie di lezioni)

Lezione 34: schiarimenti, applicazioni, orientamenti (1932, 11:242-61)

Freud critica la teoria di Adler. Indipendentemente dalla patologia di cui il soggetto è affetto, necrofilia, isteria, angoscia, nevrosi ossessiva pazzia pura, lo psicologo individuale adleriano sosterrà che alla base della patologia vi sarà il suo desiderio di affermarsi per compensare la sua inferiorità, stando “sopra”, ovvero avanzando dalla linea femminile a quella maschile. La psicoanalisi è nata per comprendere i disturbi psichici. Per quanto riguarda l’applicazione della psicoanalisi alla pedagogia, l’obiettivo precipuo dell’educazione è quello di insegnare al bambino il controllo delle pulsioni. Dall’analisi si è compreso che tuttavia è proprio la repressione delle pulsioni a causare la nevrosi. L’educazione dovrà pertanto individuare una via di mezzo tra il lasciar fare e il divieto frustrante. L’unica preparazione efficace per la professione di educatore è un’approfondita pratica psicoanalitica. Nei bambini, la maggior parte delle difficoltà di applicazione del trattamento psicoanalitico, ineriscono al rapporto che questi hanno con i genitori tutto ancora in fase di costruzione. Nel adulto in risalto ci sono due fattori: il livello di rigidità psichica e la forma assunta dalla malattia.

Cfr. S. Freud, L’uomo Mosè e la religione monoteistica e altri scritti 1930-1938, Opere di Freud, Vol. 11,  Torino, Bollati Boringhieri, 2003