Minuta N (1897, 2:64-66)
L’aggressività verso i genitori è parte integrante della nevrosi. Tali impulsi ostili si presentano alla coscienza come rappresentazioni ossessive. Il delirio di persecuzione della paranoia si sostanzia proprio di questi impulsi. I deliri di persecuzione, nella paranoia, coincidono con questi impulsi. Essi sono rimossi quando la compassione per i genitori è ancora viva, quando sono malati o nel momento della loro morte. Il rimproverarsi per la morte dei propri genitori (malinconia) è una modalità per manifestare il lutto o per punirsi in modo isterico, finendo per ammalarsi della loro stessa malattia. Il desiderio di morte dei figli maschi è diretto verso il padre e quello delle figlie verso la madre. Una parte dei ricordi è messa da parte e sostituita da fantasie, un’altra parte, più raggiungibile, sembra portare direttamente agli impulsi. Il credere o il dubitare, sono fenomeni appartenenti al sistema dell’Io e non a quello dell’inconscio. La nevrosi si caratterizza per il fatto che la certezza è spostata, ovvero la si nega a quel materiale rimosso che spontaneamente tende a riprodursi, e per punizione la certezza viene trasferita sul materiale difensivo. Freud asserisce che il meccanismo alla base delle creazioni poetiche è identico a quello che produce le fantasie isteriche. L’atto di ricordare non è mai una causa di qualcosa: è solo un mezzo per, un metodo. Sequenzialmente, la causa prima alla base della formazione dei sintomi è la libido. Il sintomo, come il sogno, è un appagamento di un desiderio. La rimozione degli impulsi non produce angoscia, ma depressione, ovvero melanconia. Ergo, la melanconia, è connessa in qualche modo alla nevrosi ossessiva. La sacralità, si fonda sul fatto che gli uomini abbiano rinunciato a una porzione della loro libertà sessuale e di perversione, per il vantaggio della comunità.
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Cfr. S. Freud, Studi sull’isteria e altri scritti 1886-1895, Opere di S. Freud, Vol. 2, Torino, Bollati Boringhieri, 2003