Percezione e emozione

Il cervello umano ha disponibili diverse fonti da cui attingere informazioni. La realtà esterna attiva la percezione che attraverso i vari sistemi sensoriali fornisce un’informazione alla coscienza. La stimolazione esterna è in grado anche di attivare quella che viene definita nel testo Asnermet e Magistretti “realtà interna inconscia”, realtà quest’ultima “che può organizzarsi in scenari fantasmatici”[1], è in grado cioè di riordinare “in modo diverso le rappresentazioni conservate sulla base della percezione, senza relazione diretta con gli stimoli della realtà esterna”[2]. Tali rappresentazioni possono essere evocate sia da stimoli esterni che da un processo (involontario o volontario) non causato da una stimolazione esterna. Noi passiamo continuamente dall’istante presente (sistemi sensoriali) al ricordo di rappresentazioni (sistemi di memoria) e viceversa. Questo processo coinvolge emozioni e sensazioni immagazzinate contemporaneamente in quelli che Antonio Damasio chiamava marcatori somatici, una sorta di ricordi corporei. Nel provare un sentimento piacevole associato ad un bel ricordo o uno sgradevole associato ad un pensiero negativo, se si pone attenzione, si noterà che l’immagine rappresentata è connessa a sensazioni percepibili in una certa qual misura a livello corporeo: una sensazione al ventre, lo stomaco chiuso, alterazione della pressione arteriosa o del ritmo cardiaco, sudorazione ecc. . Tuttavia , le risposte somatiche sarebbero ancora più forti se al posto della rappresentazione del ricordo ci fosse una percezione diretta. Quindi, gli stati somatici, possono essere associati sia ad una percezione che ad una rappresentazione. “Uno stimolo proveniente dal mondo esterno, nell’attivare il sistema sensoriale interessato […], non si limiterebbe a innescare una percezione, ma sarebbe associato a una risposta somatica, e il simultaneo verificarsi di uno stimolo esterno e di uno stato somatico associato sarebbe proprio alla base della percezione di un’emozione[3] .


[1] F. Ansermet e P. Magistretti, A ciascuno il suo cervelloPlasticità neurale e inconscio, Bollati Boringhieri, 2008, Torino, p. 6

[2] Ibid.

[3] F. Ansermet e P. Magistretti, A ciascuno il suo cervello…, op. cit., p. 74