La meditatio morti, la filosofia percorso di riconciliazione con la morte. Derrida afferma di essere sempre in guerra con se stesso, un uomo pieno di conflitti. Filosofare è imparare a morire. È il grande insegnamento di Socrate. Anche Montaigne abbracciava questa concezione della filosofia. Questo è il compito fondamentale della filosofia. Questo è il destino fondamentale della filosofia, ma, Derrida ammetterà di non esser mai riuscito a rassegnarsi alla fine e alla morte. C’è la consapevolezza della finitezza ma non si riesce mai del tutto a rassegnarsi all’idea di morire. Si impara a vivere nel momento in cui si impara a morire. Nessuno si rassegna realmente all’idea di essere mortale. La scrittura, la registrazione, la trasmissione di conoscenze sono delle vere e proprie tecniche di sopravvivenza.
Derrida, attraverso l’immagine della cartolina postale, rappresenta come deve essere la filosofia. La cartolina dopo esser stata spedita, nel suo viaggio, attraversa diverse tappe. Dopo esser stata imbucata viene raccolta in un sacco, per poi raggiungere il centro di smistamento e per essere finalmente recapitata. La consegna è la fine del suo viaggio. Per Derrida la missione della filosofia è quella di restare sospesa nella regione del non definitivamente detto; se ciò venisse meno, la filosofia non avrebbe più senso. Come una cartolina il suo compito è quello di restare permanentemente in viaggio, come se non fosse mai consegnata al destinatario. È il filosofare costantemente in viaggio, che non si arresta mai di fronte alla certezza delle teorie immutabili. Una spiegazione stabile della realtà è antitetica alla natura essenzialmente mutevole della realtà. Tutto deve restare sospeso nel viaggio.