Brani antologici Seminario IV: Jacques Lacan, Il seminario. Il libro IV. La relazione d’oggetto, Enaudi, Torino, 2006. L’oggetto feticcio
Come vi ho già detto e contrariamente a quanto si crede, la struttura dell’onnipotenza non è nel soggetto, ma nella madre, ossia nell’Altro primitivo. È l’Altro che è onnipotente. Ma dietro a questo onnipotente, vi è la mancanza ultima cui è sospesa la sua potenza. Appena il soggetto si accorge della mancanza che lo rende impotente nell’oggetto da cui si aspetta l’onnipotenza, la molla ultima dell’onnipotenza viene riportata al di là, là dove cioè qualcosa non esiste al massimo grado. Si tratta di ciò che nell’oggetto non è altro che il simbolismo della mancanza, della fragilità, della piccolezza. È qui che il soggetto accentua il segreto e la vera molla dell’onnipotenza. Questo rende così interessante quel che oggi chiamiamo il tipo Mignon, riprodotto in moltissimi esemplari della letteratura. (S4, 167).