Criteri diagnostici per l’Ipersonnia Primaria
A. Il sintomo predominante è un’eccessiva sonnolenza per almeno un mese (o meno se ricorrente), come evidenziato sia da episodi di sonno prolungato, sia da episodi di sonno diurno che ricorrono quasi quotidianamente.
B. La sonnolenza eccessiva causa un disagio clinicamente significativo o menomazione del funzionamento sociale, lavorativo, o di altre aree importanti.
C. L’eccesso di sonnolenza non è giustificato dall’insonnia, e non si manifesta esclusivamente durante il decorso di un altro Disturbo del Sonno (per es., Narcolessia, Disturbo del Sonno Correlato alla Respirazione, Disturbo del Ritmo Circadiano del Sonno o una Parasonnia) e non può essere ritenuto causato da una inadeguata quantità di sonno.
D. L’alterazione non si manifesta esclusivamente durante il decorso di un altro disturbo mentale.
E. L’alterazione non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza (per es., una sostanza di abuso, un farmaco) o di una condizione medica generale.
Specificare se: Ricorrente: se vi sono periodi di eccessiva sonnolenza che durano almeno 3 giorni o ricorrono diverse volte all’anno per almeno 2 anni. Nei soggetti, la durata dell’episodio maggiore di sonno può variare da 8 a 12 ore ed è spesso seguito da difficoltà di risveglio al mattino. L’eccessiva sonnolenza durante le normali ore di veglia prende la forma di sonnellini intenzionali o di episodi di sonno involontari. Tipicamente i soggetti avvertono una sonnolenza che aumenta nel tempo. Tipici episodi di sonno si verificano in situazioni di bassa stimolazione o di bassa attività. L’ipersonnia può portare ad uno stato di malessere significativo e di disfunzione nel lavoro e nelle relazioni sociali.
La maggior parte dei soggetti ha sintomi stabili e persistenti. La forma ricorrente indica invece che i sintomi si verificano per periodi variabili da alcuni giorni ad alcune settimane, con periodi sintomatici ricorrenti alcune volte all’anno.
Manifestazioni associate
Gli individui si addormentano ed hanno una buona efficienza del sonno, ma possono avere difficoltà di risveglio al mattino, a volte apparendo litigiosi e confusi. Il disturbo può portare a comportamenti automatici, e possono avere sintomi di depressione. Insorge tipicamente nell’età compresa fra i 15 e i 30 anni, con una graduale progressione nelle settimane o nei mesi.
Diagnosi differenziale I dormitori “lunghi” non presentano eccessiva sonnolenza diurna Un’inadeguata quantità di sonno notturno può produrre stati di sonnolenza molto simili a quelli dell’ipersonnia primaria. Una durata media di sonno inferiore a 7 ore è fortemente suggestiva di sonno notturno inadeguato e una durata media superiore di 9 ore nell’arco delle 24 ore lo è per l’ipersonnia primaria.
L’ipersonnia primaria e la narcolessia sono simili relativamente al grado di sonno diurno, all’età di insorgenza e alla stabilità del decorso nel tempo, ma possono essere distinte sulla base delle caratteristiche cliniche e di laboratorio. I soggetti con ipersonnia primaria tipicamente presentano un sonno notturno più lungo e meno interrotto, maggiore difficoltà al risveglio, sonnolenza diurna più persistente, episodi di sonno diurno prolungati e meno ristoratore, assenza di sogni durante i sonnellini diurni. Invece i soggetti con narcolessia presentano cataplessia e ricorrenti intrusioni di elementi di sonno-REM.
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Fonte: Disturbi del sonno. American Psychiatric Association (2000).DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano, 639-706.