Fuga Dissociativa (precedentemente Fuga Psicogena):

La manifestazione essenziale della Fuga Dissociativa è rappresentata da un allontanamento improvviso e inaspettato da casa o dall’abituale luogo di lavoro, con incapacità di ricordare in toto o in parte il proprio passato (Criterio A). Ciò è accompagnato da confusione circa l’identità personale, o anche dall’assunzione di una nuova identità (Criterio B). L’alterazione non si manifesta esclusivamente nel corso di Disturbo Dissociativo dell’Identità, e non è dovuta agli effetti fisiologici diretti di una sostanza oppure a una condizione medica generale (Criterio C). I sintomi devono causare disagio clinicamente significativo oppure menomazione nel funzionamento sociale, lavorativo, o in altre aree importanti (Criterio D).

Il tipo di viaggio può variare da spostamenti brevi o di breve durata (per es. ore o giorni) a vagabondaggi complessi, di lunga durata (per es. settimane o mesi), che di solito avvengono senza disturbare nessuno, fino ai casi di alcuni soggetti che attraversano numerosi confini nazionali e percorrono migliaia di miglia. Durante la fuga il soggetto può sembrare esente da psicopatologia e generalmente non attira l’attenzione. A un certo punto il soggetto arriva alla osservazione dei medici, di solito a causa di un amnesia per i fatti recenti o di una carenza di consapevolezza della propria identità. Una volta che il soggetto ritorna allo stato che precedeva la fuga, può non esserci alcun ricordo per gli eventi accaduti durante la fuga.

La maggior parte delle fughe non comportano la formazione di una nuova identità. Se una nuova identità viene assunta durante la fuga, essa è generalmente caratterizzata da tratti più gregari e disinibiti rispetto alla precedente identità. La persona può assumere un nuovo nome, prendere una nuova residenza, e impegnarsi in attività sociali complesse che risultano bene integrate e che non indicano la presenza di un disturbo mentale.

Caratteristiche descrittive e disturbi mentali associati
Dopo il ritorno allo stato presedente alla fuga, può essere notata amnesia per gli eventi traumatici del passato (per es. al termine di una lunga fuga un soldato può avere amnesia per gli eventi bellici accaduti anni prima in cui era rimasto ucciso il suo migliore amico). Possono essere presenti depressione, disforia, ansia, abbattimento, vergogna, colpa, stress psicologico, conflitti, impulsi suicidiari e aggressivi. La persona può fornire risposte imprecise e “di traverso” alle domande (per es. 2 più 2 uguale a 5), come nella sindrome di Ganser. La lunghezza e la durata della fuga possono determinare il grado di gravità delle conseguenze, come la perdita dell’impiego o lo sconvolgimento delle relazioni personali o familiari. I soggetti con Fuga Dissociativa possono avere un Disturbo dell’Umore, un Disturbo Post-traumatico da Stress, oppure un Disturbo Collegato a Sostanze.

Caratteristiche collegate alla cultura
I soggetti portatori delle sindromi “dei camminatori”, variamente definite nelle diverse culture (per es. il “pibloktoq” tra i nativi dell’Artico, il “grisi siknis” tra i Miskito dell’Honduras e del Nicaragua, la “magia frenetica” dei Navajo (“frenzy witchcraft”), e alcune forme di “amok” nelle culture del Pacifico Occidentale) possono presentare sintomi che soddisfano i criteri diagnostici per la Fuga Dissociativa. Queste sono condizioni caratterizzate dall’insorgenza improvvisa di un alto livello di attività, di uno stato di trance, di comportamenti potenzialmente pericolosi tipo correre o fuggire, e conseguente affaticamento, sonno e amnesie per l’episodio (si veda anche Disturbo Dissociativo di Trance nella Appendice B).

Prevalenza
È stato riportato un tasso di prevalenza dello 0,2% per la Fuga Dissociativa nella popolazione generale. La prevalenza può aumentare nei periodi in cui si verificano eventi particolarmente stressanti, come in caso di guerra o di calamità naturali.

Decorso
La comparsa di una Fuga Dissociativa è solitamente collegata a eventi della vita traumatici, stressanti, o sconvolgenti. La maggior parte dei casi descritti riguardano adulti. Sono più comunemente riportati singoli episodi, che possono durare ore o mesi. Il recupero è solitamente rapido, ma in taluni casi può persistere una forma refrattaria di Amnesia Dissociativa.

Diagnosi differenziale
La Fuga Dissociativa deve essere distinta dai sintomi che si ritengono conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale specifica (come per es. un trauma cranico). Questa distinzione si basa sulla storia, sui reperti di laboratorio, o sull’esame fisico. I soggetti con epilessia parziale complessa possono mostrare vagabondaggio o comportamenti semi-finalizzati durante gli attacchi o durante gli stati post-accessuali, con susseguente amnesia. Tuttavia una fuga epilettica può generalmente essere riconosciuta in quanto il soggetto può presentare aura, anomalie motorie, stereotipie motorie, alterazioni percettive, uno stato post-accessuale, e reperti anomali all’EEG seriale.

I sintomi dissociativi che si ritengono conseguenza fisiologica diretta di una condizione medica generale dovrebbero essere diagnosticati come Disturbo Mentale Non Altrimenti Specificato Dovuto a una Condizione Medica Generale. La Fuga Dissociativa deve anche essere distinta dai sintomi causati dagli effetti fisiologici diretti di una sostanza (vedi Disturbi Mentali Indotti da Sostanze incluse in altre sezioni del Manuale). Se i sintomi della fuga si manifestano solo in corso di Disturbo Dissociativo dell’Identità, non si dovrebbe diagnosticare separatamente la Fuga Dissociativa. LaAmnesia Dissociativa e il Disturbo di Depersonalizzazione non dovrebbero essere diagnosticati separatamente se i sintomi di amnesia o di depersonalizzazione si manifestano solo nel corso di una Fuga Dissociativa.

Il vagabondaggio e i viaggi finalizzati che si osservano durante un Episodio Maniacale devono essere distinti dalla Fuga Dissociativa. Come nella Fuga Dissociativa, i pazienti con Episodio Maniacale possono riferire amnesia per qualche periodo della loro vita, particolarmente per il proprio comportamento durante i periodi eutimici o depressivi. Tuttavia in un Episodio Maniacale il viaggio è collegato a qualche idea grandiosa e ad altri sintomi maniacali, e questi soggetti spesso richiamano su di sé l’attenzione per i loro comportamenti inadeguati. Non si verifica assunzione di una identità alternativa.

Il comportamento peripatetico può manifestarsi anche nella Schizofrenia. I ricordi riguardanti gli eventi dei periodi di vagabondaggio possono essere difficili da verificare a causa della disorganizzazione dell’eloquio del paziente. Tuttavia i soggetti con Fuga Dissociativa non presentano nessuna delle manifestazioni psicopatologiche associate con la Schizofrenia (per es. deliri, sintomi negativi).

I soggetti con Fuga Dissociativa generalmente mostrano punteggi elevati nella misurazione della ipnotizzabilità e della capacità dissociativa. Tuttavia non ci sono test o procedure specifiche che permettano di distinguere con sicurezza i veri sintomi dissociativi da quelli simulati.

La Simulazione di stati di fuga può manifestarsi in soggetti che cercano di sottrarsi a qualche situazione che comporta difficoltà legali, finanziarie o personali, oppure in soldati che cercano di evitare il combattimento oppure obblighi militari sgraditi (per quanto anche la vera Fuga Dissociativa possa risultare associata con tali fattori di stress). La simulazione di sintomi dissociativi può essere mantenuta anche durante le interviste sotto ipnosi o sotto l’effetto di barbiturici. Nel contesto forense l’esaminatore dovrebbe sempre tenere in attenta considerazione la diagnosi di simulazione ogni qualvolta viene asserita una situazione di “fuga”. Una condotta criminale bizzarra o con scarso guadagno contingente depone più facilmente per un vero disturbo dissociativo.

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FonteI Disturbi Somatoformi.  American Psychiatric Association (2000). DSM-IV-TR Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders , Fourth Edition, Text Revision. Edizione Italiana: Masson, Milano, 557-573.