Lacan riprende un caso dal collega Kris, il caso dell’uomo delle cervella fresca, un autore che ha paura di essere un plagiario. L’analista dice qualcosa. Il paziente esce fuori ed è preso da una voglia irresistibile di cervella fresca. Si dirige verso un ristorante per mangiare. Invece di plagiare qualcuno preferisce mangiare il cervello di qualcuno.
L’uomo entra in analisi dopo essere stato analizzato già una volta. Ritorna in analisi perché ha delle difficoltà nel suo lavoro, un lavoro intellettuale che lo obbliga a scrivere e a pubblicare. Il soggetto è avvilito dall’idea di essere un plagiario. Costantemente ha uno scambio di idee con una persona che lavora con lui e si sente ossessionato dal pensiero di rubare le idee del suo interlocutore, e questo gli impedisce di pubblicare le cose che scrive. Nonostante le difficoltà, riesce a scrivere un testo. Si reca in seduta e con uno strano entusiasmo, annuncia che il suo testo era già in biblioteca, era stato già pubblicato da qualcun altro. È la prova tangibile che lui era veramente un plagiario. Qual è l’interpretazione di Kris? Egli approfondisce di fatto il contenuto dello scritto. Va in biblioteca e accerta che in realtà il testo scritto dal paziente è originale e glielo comunica. Kris sostiene che il paziente è intento a dimostrargli che la sua attività di pubblicista è compromessa, ostacolata perché suo padre non è stato in grado di produrre niente, perché schiacciato da un nonno invece oltremodo produttivo. Egli ha necessità di trovare in suo padre qualcuno di grande, in grado di realizzare qualcosa. Cerca, pertanto, nelle varie figure più grandi di lui, da cui dipende in quanto riesce a pubblicare qualcosa sono plagiandoli. È per questo che si rimprovera.
In altre parole egli soddisfa un bisogno che lo ha tormentato durante l’infanzia, caratterizzando la sua storia. Ecco l’interpretazione di Kris. Il soggetto, seppur moderatamente, accenna ad una reazione. Kris legge ciò come una conferma dell’adeguatezza della sua interpretazione. Il paziente di fatto confessa. Kris è un pioniere di questo stile moderno di analizzare, in grado di far progredire il soggetto, consentendogli di evitare quella lettura intellettualizzata del ricordo riemerso. Il paziente dice che un giorno, uscendo dalla seduta, è andato in quella certa via, ha cercato un posto dove poter trovare le cervella fresche, cibo di cui è particolarmente ghiotto. Kris considera questa una risposta prodotta a seguito di un’interpretazione corretta che ha attivato un livello della parola assurdo ma pieno di significato. Lacan invece considera l’interpretazione efficace perché, attraverso la produzione di un discorso organizzato, soggetto alla denegazione, viene integrato lo stesso io misconoscente che riflette, in forma invertita, la sua stessa relazione con il proprio io ideale. La relazione con l’altro include un elemento della denegazione, che in questo caso specifico si cristallizza nella forma dell’inversione.