Oggetto, immagine e milieu intérieur (13/14)

L’emozione è il primo movens, dopo c’è il sentire ed in fine il sentire consapevole. L’emozione viene prima di tutto. Le emozioni si dirigono verso l’esterno i sentimenti, invece, verso l’interno. L’emozione è visibile all’altro, il sentimento no.

Un’immagine che emerge, la percezione d’uno stato somatico, il milieu intérieur, causato da diversi fattori possibili, chissà da che cosa, forse semplici meccanismi omeostatici. Le emozioni possono essere immotivate e si impongono, come uno starnuto.

Così come la visione di un oggetto o l’auscultazione di un suono non può non portare a delle modificazioni neurali, le emozioni non possono non attivarsi in determinate condizioni.

Così come ipotizza James, l’emozione nasce dalla periferia, per esempio vedo un’auto venirmi contro e questa immagine produce una trasformazione corporea a livello vegetativo e ormonale, tachicardia, sudorazione, tensione muscolare e tutto ciò corrisponde all’emozione di paura.

Quindi, potremmo definire una emozione come un insieme di immagini, di rappresentazioni del nostro stato corporeo, del nostro mondo interno, un monitoraggio milieu intérieur.

Le emozioni di fondo sono riconducibili a due condizioni fondamentali: benessere o malessere. Due condizioni che non corrispondono tout court al piacere o dispiacere, infatti esse si riferiscono a qualcosa che riguarda il nostro mondo interno.

Nonostante le emozioni siano strutturalmente dei fenomeni biologici, l’apprendimento e il contesto culturale incide profondamente su di loro. Le emozioni sono generate da aree neurali riconducibili alla regione subcorticale del tronco encefalico, tali aree si attivano automaticamente, senza una scelta cosciente e precipitano nel corpo come evento articolato, come in uno spazio di scene, una sorta di ambiente emozionale interno che ha una sua consistenza, seppur virtuale, in senso spaziale.

Le emozioni sembrano essere funzionali alla sopravvivenza dell’organismo (prima che del corpo nel senso psicoanalitico) attraverso delle reazioni specifiche (attacco, fuga…) e di modulazione delle condizioni interne come fase di preparazione ad una certa risposta (aumento del battito cardiaco, tensione muscolare, afflusso sanguigno in certe zone del corpo…). Da questo punto di vista essere corrispondono ad un insieme di reazioni neurochimiche finalizzate ad apportare qualche vantaggio all’organismo. Le emozioni sembrano collegarsi strutturalmente ai valori fondamentali della regolazione omeostatica.

L’emozione secondo Damasio emergono a partire da due condizioni: i sensi elaborano oggetti oppure all’affiorare di immagini mentali. L’emozione emerge in tre momenti: quello induttivo, dovuto ad un oggetto esterno, quello dell’immagine, proveniente dalle immagini mentali o dai sensi e infine, il momento in cui i segnali si propagano attraverso il sistema sanguigno e quello neuronale agendo di fatto sul milieu intérieur  (medio interno corporeo), modificando l’omeostasi e sfociando in fine in un certo comportamento.[i]

Il corpo, nella teoria di Damasio è il fulcro che tiene in sé l’emozione, il sentimento e la coscienza. La coscienza di sé, implica no tanto una rappresentazione immaginaria del corpo, piuttosto il monitoraggio percettivo dell’organismo, la coscienza di sé. Segnali somatici, segnali che attivano processi automatici, sensazioni viscerali che ci suggeriscono di fare o non fare qualcosa, di scegliere o non scegliere qualcos’altro. Segnali emozionali, che ci aiutano a prendere decisioni.

La marcatura somatica di cui parlavamo prima, orienta la nostra attenzione sul possibile esito negativo che potrebbe avere una data azione; è una sorta di segnale automatico che mette in pre-allarme rispetto ad un possibile pericolo correlato ad una certa scelta, rispetto ad un certo esito. L’aspetto più interessante, probabilmente è “l’immediatezza” con cui questo segnale può orientare il nostro comportamento, ovvero può incidere sulla decisione che porterebbe all’esito negativo orientandoci verso alternative diverse. In tal senso, dice Damasio, esso consente «di scegliere entro un numero minore di alternative»[ii].

Il nostro sistema nervoso dispone di mappe attraverso le quali, ogni momento si rappresenta gli stati interni del corpo. In tal senso, i sentimenti, in quanto virtualizzazione (mentalizzazione) di risposte automatiche, a volte non coscienti, consentono di elevare ad un livello mentale le emozioni.

Le emozioni sono delle reazioni complesse che includono sia la dimensione chimica sia quella neurale del corpo, reazioni che si organizzano in una certa forma, in una certa configurazione, in un certo schema. Le emozioni coinvolgono il tronco encefalico ed altre regioni subcorticali che fanno parte di un insieme di strutture che controllano e rappresentano gli stati somatici che possono accaderci, anche contro la nostra volontà, automaticamente. Sono eventi di corpo, che coinvolgono il nostro milieu interno. Dipingono il paesaggio del nostro corpo. Allo schema somatico dell’emozione corrisponde una mappa cerebrale e quindi un’immagine, una rappresentazione mentale dello stato somatico, tale rappresentazione mentale è il sentimento. I sentimenti sono la traduzione psichica dello stato somatico del corpo in quanto organismo. Il corpo in quanto organismo vivente produce stati somatici e la rappresentazione di questi in strutture cerebrali sono i sentimenti. I sentimenti sono l’atto percettivo di uno stato corporeo. Damasio distingue i sentimenti delle emozioni dai di sentimenti di fondo. I primi si riferiscono all’esperienza dei cambiamenti corporei che insieme alle immagini mentali hanno dato l’avvio a tutto la sequenza delle reazioni.[iii] Il sentimento di un’emozione è un’associazione tra un certo stato somatico con una certa rappresentazione mentale. I sentimenti di fondo invece sono l’effetto di stati corporei diversi da quelli riconducibili alle emozioni. È il sentimento di esserci, di essere, di essere vivi. È la nostra rappresentazione corporea, è un sentimento di fondo del nostro corpo vivente che va al di là delle emozioni. Le emozioni possono irrompere in questo sentimento di fondo per sbaragliare tutto. I sentimenti di fondo per Damasio garantiscono la possibilità della rappresentazione del sé. La coscienza per Damasio è il “sapere sentire”. La coscienza è il sentire il sentimento.


[i] L’ippocampo rilascia un ormone che cambia lo stato del milieu interieur, incidendo sull’omeostasi, e lo fa intervenendo attraverso il sistema sanguigno e attraverso diversi peptidi (es. β-endorfina e la ossitocina) che cambiano la quantità di neurostrasmettitori (dopamina, serotonina, norandrenalina) presenti nei circuiti cerebellari, quindi, l’emozione si impone al corpo attraverso due vie: quella neurale e quella sanguigna.

[ii] Damasio A. R., L’errore di Cartesio, Adelphi, Milano, 1994, pagg. 245-6.

[iii] Cfr. ivi.