I senza casa (homeless) [i] di frequente bevono troppo ed in modo caotico in un contesto di disordine alimentare e di precarietà ambientale. Non fanno eccezione i senza fissa dimora di Mannheim (Germania)[ii]. In una indagine condotta fra 102 homeless vaganti nella parte centrale della città che si ritiene costituisca il 15-16% della popolazione senza dimora dell’intero centro urbano sono state effettuate periodiche visite mediche ed accertate le caratteristiche della vita nel periodo 1997-99. Gli accertamenti clinici e le risposte ai questionari hanno evidenziato la frequenza di dipendenza alcolica secondo il DSM-IV, di abuso di sostanze e di disturbi mentali. Abuso e dipendenza da alcol erano presenti nel 63,7% dei casi mentre i problemi somatici presenti nel 61,3% erano costituiti da degenerazione cerebrale, epatopatie e polineuropatie alcoliche. Questo insieme di patologie somatiche era quattro volte superiore ai numeri attesi anche rispetto a quelli di strati sociali a basse condizioni di vita; la causa sembra essere l’alcolismo; il tutto è aggravato dalla mancanza di supporto sociale. Appare comunque opportuno procedere a forme di recupero residenziale di questi alcolisti.
Il fenomeno delle persone senza dimora (cosiddetti “skid row”) è un dato sociale in aumento crescente in tutti i paesi più avanzati, tra cui il nostro. In Italia si calcolano circa 60.000 persone senza dimora[iii] e si tratta di persone che vivono per le strade, che non hanno più famiglia/amici o che hanno sciolto tutti i legami familiari, che non lavorano se non saltuariamente, che vivono ai margini della comunità territoriale e che sono portatori di bisogni primari e di tipo relazionale per l’assoluta assenza di rapporti sociali Una volta si pensava che questi fossero i veri alcolisti, i “barboni”, mentre non sempre l’alcol è la causa del disagio della persona ma contribuisce al suo degrado fisico e psichico.
Gli interventi da destinare a questa popolazione di alcolisti devono tenere conto di molteplici elementi relativi ai bisogni complessivi e non ai bisogni urgenti che richiedono una mera prestazione assistenziale, per cui gli obbiettivi saranno relativi al problema della casa, del lavoro, delle relazioni sociali, dello stato di salute e quindi della dipendenza da alcol. Si tratta quindi di favorire una politica sociale in virtù del rispetto della globalità della persona, qualunque siano le condizioni di vita.
[i] Salizer H.J., Dillman, Lange C., Stern G.: Alcoholism and somatic comorbidity among homeless people in Mannheim – Germany, Addiction, 97: 1393-400, 2002
[ii] Ibidem
[iii] REMONDINI A.: Alcol e persone senza dimora, Alcolismi, Anno II, n°1, marzo 1994.